Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) | Cos’è e chi deve richiederla

L’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) è un provvedimento amministrativo di tipo autorizzativo che mira a conciliare la tutela dell’ambiente con lo sviluppo economico di una determinata attività 

L’AIA, acronimo di Autorizzazione Integrata Ambientale, è una procedura ambientale di tipo autorizzativo (come per l’appunto suggerisce il nome stesso) ed è disciplinata del decreto legislativo 152/2006 (Testo Unico Ambientale), Allegato VIII.

L’AIA è un provvedimento che può essere richiesto dopo una Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e dopo l’approvazione di una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Quest’ultima serve a valutare gli impatti ambientali di un’opera della quale esiste già un progetto definito.

Una volta ottenuta la VIA è possibile richiedere l’AIA, l’autorizzazione che consente di avviare l’attività.

Di norma l’AIA è necessaria per l’avvio di attività di nuovi impianti o per modificare in maniera sostanziale impianti preesistenti. Inoltre va richiesta laddove sia necessario adeguare il funzionamento degli impianti esistenti alle disposizioni del Testo Unico Ambientale.

Il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale avviene ad opera dell’Autorità Competente, che può essere la Regione o l’Ente da essa delegato (come ad esempio le Città Metropolitane). Ma vediamo nello specifico di cosa si tratta.

Che cos’è l’AIA?

L’Autorizzazione Integrata Ambientale è un provvedimento che definisce quali sono gli standard inquinanti (ad esempio come e dove vanno smaltiti i rifiuti, o qual è il limite di emissioni, ecc.). In pratica il suo obiettivo è quello di consentire un bilanciamento tra gli interessi riguardanti la tutela dell’ambiente e gli interessi dell’attività produttiva.

Altra finalità importantissima dell’AIA è la possibilità di ridurre i tempi per la richiesta di diverse autorizzazioni, consentendo di richiedere un’unica autorizzazione per l’attività da svolgere.

In concreto l’AIA sostituisce le autorizzazioni alle emissioni in atmosfera, le autorizzazioni allo scarico, l’autorizzazione unica per gli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti, l’autorizzazione all’utilizzo dei fanghi derivanti dal processo di depurazione in agricoltura, l’autorizzazione allo smaltimento degli apparecchi contenenti PCB-PCT.

Come già anticipato, l’Autorizzazione Integrata Ambientale viene rilasciata dall’Autorità Competente, che sia essa la Regione o l’Ente da essa delegato.

Attività soggette all’AIA

Le attività soggette all’Autorizzazione Integrata Ambientale sono definite nell’Allegato VIII del d. Lgs. 152/2006. Tra queste troviamo ad esempio attività:

  • di gestione dei rifiuti;
  • di tipo energetico;
  • di industria di prodotti minerali;
  • di produzione e trasformazione metalli;
  • di industria chimica.

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Richiesta Autorizzazione Integrata Ambientale

La procedura per richiedere e ottenere l’AIA prevede diverse fasi. Dopo la presentazione dell’istanza si procede con una verifica preliminare tecnico-amministrativa per poi dare il via al procedimento vero e proprio. L’avviso dell’avvio del procedimento, con relativa documentazione, devono essere pubblicati sul sito dell’amministrazione competente al fine di consentire a chiunque di presentare osservazioni entro 30 giorni dalla data di pubblicazione.

Segue la Conferenza dei Servizi per acquisire osservazioni, proposte pareri e determinazioni relative alla documentazione presentata. In caso di carenza documentale può essere richiesta un’integrazione che non può eccedere i 90 giorni.

Al termine della Conferenza dei Servizi si chiude il procedimento e si provvede alla stesura del provvedimento autorizzativo. Questo comprende anche il piano di monitoraggio e controllo di competenza di Arpa.

Il provvedimento viene quindi trasmesso a tutte le amministrazioni coinvolte.

Sospensione e revoca AIA

Laddove le prescrizioni previste dall’Autorizzazione Integrata Ambientale non siano rispettate, vengono erogate sanzioni a carico del gestore. Il peso delle sanzioni varia a seconda della gravità dell’inadempimento.

La sanzione meno impattante è la semplice diffida, con la quale si richiede al gestore di ripristinare il rispetto delle prescrizioni entro un dato termine.

Più gravi invece la sospensione e la revoca. La prima prevede per l’appunto la sospensione dell’attività per un determinato periodo di tempo, mentre la revoca dell’Autorizzazione Integrata Ambientale comporta la chiusura dell’impianto.

Durata AIA

La durata dell’autorizzazione è variabile in base alle caratteristiche dell’impianto. L’AIA dura di norma 10 anni, ma può durare 12 anni in caso di certificazione UNI EN ISO 14001, oppure 16 anni in caso di certificazioni EMAS.

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Differenze con l’AUA

Mentre l’AIA integra diverse autorizzazioni ambientali in una procedura, l’AUA (Autorizzazione Unica Ambientale) va oltre, unificando anche altre autorizzazioni, con l’obiettivo di semplificare ulteriormente il processo autorizzativo nel suo complesso. Entrambe le autorizzazioni sono finalizzate a garantire il rispetto delle norme ambientali da parte degli impianti e delle installazioni di riferimento.

In conclusione, l’autorizzazione integrata ambientale è un provvedimento amministrativo con il quale è possibile unificare e semplificare l’iter autorizzativo per attività industriali, produttive, ecc. L’AIA consente di rispettare le normative ambientali e di ottenere in un’unica procedura le autorizzazioni necessarie per svolgere la propria attività, riducendo la complessità burocratica.

Naturalmente è fondamentale rispettare le prescrizioni previste da tale autorizzazione onde evitare di incorrere in sanzioni.

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Articolo redatto da Paolo Alpa