Rifiuti speciali | Caratteristiche e differenza con rifiuti urbani

I rifiuti speciali sono quelli provenienti dalle attività di aziende, industrie e presidi sanitari. Possono essere pericolosi o non pericolosi in base alle loro caratteristiche.

La classificazione dei rifiuti è basata su due criteri: la loro provenienza e la loro pericolosità. In base alla provenienza si distinguono i rifiuti speciali da quelli urbani, mentre in base alla pericolosità si distinguono i rifiuti pericolosi da quelli non pericolosi.

Ciò che distingue i rifiuti urbani da quelli speciali non sono quindi le loro caratteristiche, ma è la loro origine. Vediamo nel dettaglio la definizione normativa e gli elementi che contraddistinguono queste categorie di rifiuto.

Definizione di rifiuto speciale

La definizione dei cosiddetti rifiuti speciali si trova all’interno del d. Lgs. 152/2006 (Testo Unico Ambientale), precisamente all’articolo 184 comma 3, qui di seguito citato:

a) i rifiuti prodotti nell’ambito delle attività agricole, agro-industriali e della silvicoltura, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2135 del codice civile, e della pesca;
b) i rifiuti prodotti dalle attività di costruzione e demolizione, nonché i rifiuti che derivano dalle attività di scavo, fermo restando quanto disposto dall’articolo 184-bis;
c) i rifiuti prodotti nell’ambito delle lavorazioni industriali se diversi da quelli di cui al comma 2;
d) i rifiuti prodotti nell’ambito delle lavorazioni artigianali se diversi da quelli di cui al comma 2;
e) i rifiuti prodotti nell’ambito delle attività commerciali se diversi da quelli di cui al comma 2;
f) i rifiuti prodotti nell’ambito delle attività di servizio se diversi da quelli di cui al comma 2;
g) i rifiuti derivanti dall’attività’ di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue, nonché i rifiuti da abbattimento di fumi, dalle fosse settiche e dalle reti fognarie;
h) i rifiuti derivanti da attività sanitarie se diversi da quelli all’articolo 183, comma 1, lettera b-ter);
i) i veicoli fuori uso.

Tutte le operazioni riguardanti la gestione dei rifiuti speciali (trasporto, smaltimento o recupero) devono essere effettuate da aziende in possesso di specifiche autorizzazioni.

Differenza tra rifiuti urbani e speciali

Come già detto la distinzione tra rifiuti urbani e speciali avviene in base alla provenienza dei rifiuti stessi. Se i rifiuti speciali sono prodotti da attività di aziende e industrie, i rifiuti urbani sono quelli prodotti dai privati. Si parla quindi di rifiuti domestici di abitazioni civili e di attività commerciali. Troviamo la definizione di questa categoria di rifiuti all’articolo 184 comma 2 del d. lgs. 152/2006 (clicca qui per leggerlo).

La gestione dei rifiuti urbani di norma è in capo all’amministrazione pubblica.

Rifiuti speciali pericolosi e non

I rifiuti speciali pericolosi sono quelli che contengono sostanze che possono presentare minacce per la salute pubblica e l’ambiente. Tra questi troviamo i rifiuti infiammabili, esplosivi, tossici, cancerogeni, infettivi e molti altri. I rifiuti speciali pericolosi sono distinguibili da quelli non pericolosi in quanto il codice CER ad essi abbinato è sempre seguito dal simbolo asterisco “*“.

Per esclusione, i rifiuti non pericolosi sono quelli che non contengono sostanze pericolose per l’ambiente e la salute pubblica. Ne consegue una gestione con regole meno ferree rispetto alla categoria dei rifiuti pericolosi.

Per approfondire leggi anche:
Rifiuti pericolosi | Classificazione, stoccaggio e smaltimento
Rifiuti non pericolosi | Codici CER, deposito temporaneo e sanzioni

Rifiuti sanitari

I rifiuti sanitari sono una categoria di rifiuto speciale derivanti da presidi sanitari come gli ospedali, i laboratori, gli ambulatori veterinari, le case di cura, gli studi medici, ecc.

Anche i rifiuti sanitari possono essere pericolosi e non pericolosi. Si definiscono pericolosi quando sono ad alto rischio infettivo e sono contaminati da tracce biologiche.

La gestione dei rifiuti sanitari è disciplinata dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 254 del 2003.

 

La gestione dei rifiuti speciali deve avvenire seguendo regole precise. Ogni fase necessita di attenzione e precisione, soprattutto nell’ipotesi della gestione di rifiuti pericolosi.

A tal riguardo è sempre consigliabile l’affiancamento di un professionista esperto in materia, al fine di escludere errori di gestione.

 

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Articolo redatto da Paolo Alpa